E’ l’ora di affrontare un argomento che ha suscitato più di una perplessità nei fisici dell’Atmosfera, negli ultimi mesi, visto che uno dei principali indici di predizione climatica è “saltato” completamente, per la prima volta negli ultimi 60 anni.
Si tratta della QBO, detta “alternanza quasi biennale”, in quanto è un indice molto affidabile e predittibile della durata di 28-29 mesi, in base al quale le correnti in quota equatoriali (30 e 50 hPa), invertono il loro percorso, trascorrendo questo periodo in modalità occidentale (QBO positiva) oppure orientale, (QBO negativa) che successivamente danno un’impronta anche a quelle che sono le correnti prevalenti al suolo.
Gli scienziati dell’Università di Oxford e del Meteoffice hanno notato in Febbraio un “cambio” improvviso di correnti che, anzichè tornare orientali, come ci si aspettava, sono nuovamente diventate da ovest.
E’ la prima volta che questo ciclo “salta” dopo che in circa 60 anni di osservazioni ha sempre cambiato con regolarità, tanto da essere uno dei cicli atmosferici più affidabili.
Questo indice ha una grande importanza soprattutto per la previsione invernale, e viene appunto utilizzato per previsioni su lungo termine soprattutto sul Nord Europa.
Le conseguenze di questo importante cambiamento alle quote superiori dell’atmosfera sono molto importanti, specie per la previsione della prossima stagione invernale sull’Emisfero Settentrionale.
Anzitutto, la presenza di una QBO positiva indebolisce la Nina, ed infatti le ultime previsioni su questo fenomeno parlano di una Nina molto debole, mentre inizialmente era prevista una Nina estremamente forte.
Questo potrebbe avere conseguenze significative sul clima invernale europeo.
Ugualmente, una QBO positiva durante l’inverno , favorirebbe Inverni miti e piovosi in Europa e Nord America.
Al contrario una QBO negativa favorirebbe gli Stratwarming, con possibili inverni rigidi in Europa e Stati Uniti orientali.
Tutto questo scenario però potrebbe anche capovolgersi ulteriormente, se le correnti in quota decidessero di tornare sui loro passi e ridiventare negative anche se in ritardo, provocando ulteriore confusione tra gli scienziati su quelle che sono le previsioni stagionali per il prossimo inverno!
Nel grafico, l’anomala disposizione dei venti stratosferici a 30 hPa.