Il 12 gennaio 1985 a Firenze Aeroporto la temperatura crolla a -23°C e temperature ancora più basse si registrano in altre zone della Toscana. Nel frattempo in Europa la morsa del gelo comincia a mollare.
Il giorno 12 Gennaio è quello del record del freddo a Firenze Peretola: ben -23,2°, temperatura nemmeno lontanamente sfiorata negli ultimi due secoli (precedente nel 1850: -12,9°). Ancora notevolissima la differenza tra Peretola e Ximeniano, dove la minima è “solo” -10,6°.
Queste le temperature in Italia:
Bolzano -13°/-3°, Torino -13°/-2°, Cuneo -8°/-3°, Milano -14°/-6°, Trieste -3°/+3°, Venezia -11°/+1°, Bologna -12°/-5°, Genova 0°/+5°, Pisa -14°/+2°, Firenze -23°/0°, Perugia -7°/0°, Ancona -7°/+1°, L’Aquila -17°/-6°, Pescara -4°/+6°, Roma -6°/+2°, Campobasso -6°/+1°, Napoli -2°/+5°, Potenza -9°/-1°.
In Europa comincia ad attenuarsi il gelo:
Mosca -13°/-10°, Stoccolma -8°/-5°, Copenaghen -10°/-3°, Amsterdam -7°/0°, Francoforte -9°/-4°, Londra +1°/+5°, Parigi -4°/-1°, Vienna -10°/-6°, Belgrado -12°/-7°, Madrid -3°/+6°.
La temperatura, in Toscana, scende fino a -22° a Lucca, ed a -24° in Alta Val di Cecina. -29° vengono misurati, addirittura, nella località di Saline di Volterra.
Completamente gelato l’Arno a Firenze, mentre restano zone libere dai ghiacci sul corso pisano del fiume. Completamente gelato anche il Lago Trasimeno.

Caroselli, in un’altra importante trasmissione serale, afferma che sta per arrivare “una nuova irruzione di aria fredda dalla Russia”. Infatti, afferma, “è previsto un cedimento dell’Alta Pressione in quota, con un’invasione di aria artica Russa sul nostro Centro-Settentrione, mentre contemporaneamente risalirà aria mite ed umida dal Mediterraneo Occidentale. Sono perciò previste forti nevicate al Centro-Nord, temporali di neve in Liguria, mentre c’è qualche incertezza sulla possibilità di neve a Roma”.
Ugualmente si legge su “La Nazione” andata in macchina nella notte fra 12 e 13 gennaio, che “E’ in arrivo la neve siberiana” perché, secondo il colonnello Michele Conte, “un fronte proveniente dalla Russia settentrionale si incontrerà con un blocco di aria più mite che sta salendo dall’Africa. Il tempo continuerà a peggiorare, da oggi (13 gennaio, n.d.r.) le conseguenze saranno neve sull’Italia settentrionale, Toscana, Umbria, Marche, forse Sardegna, con riflessi sul Lazio (zone interne)”.
Ebbene, anche questa previsione risulterà parzialmente errata, seppur a sole 24 ore di distanza: infatti, NON ci sarà alcuna invasione fredda dalla Russia, mentre lo scirocco, che doveva invadere l’Italia nei giorni precedenti, e poi non lo ha mai fatto, finalmente si farà breccia verso nord, facendo nevicare abbondantemente in Val Padana, ma riscaldando fortemente tutto il Centro-Sud.
Tutti questi clamorosi errori previsionistici, mostrano che, anche a distanza di 21 anni, e con tutti i progressi modellistici che ci sono stati, quando invasioni fredde vengono da est o da nord-est, la loro traiettoria risulta imprevedibile anche a breve termine.
In altre parole, le ondate di freddo anche oggi sono poco prevedibili nella loro evoluzione, esattamente come nel 1985.
Secondo i dati del servizio meteorologico dell’Aeronautica nei primi 11 giorni di gennaio 1985 le temperature minime delle città italiane sono state inferiori di quattro/sette gradi alla media delle minime dal 1950.
In testa alla graduatoria Roma e Ancona, con differenza di 7,2° rispetto alla media, con minime assolute di -8° a Fiumicino, -11° a Ciampino e -13° ad Ancona Falconara. Segue Firenze, con 7° meno della norma, e Genova con 6,5° in meno. Solo in Sicilia le temperature sono rimaste vicine ai valori normali, o più basse di circa 1°.
Fra i valori minimi assoluti registrati nel periodo spiccano -18° a Vicenza, -14° a Linate (ma -18° a Malpensa), -13° a Grosseto, -22° ad Avezzano e Piacenza.

Il 13 gennaio nuove nevicate interessano il Nord, ce ne occuperemo nel prossimo articolo.
Pubblicato da Marco Rossi e Giovanni Staiano