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01 Febbraio 1956: Il freddo si intensifica

di Giovanni Martini
30 Gen 2015 - 07:00
in News
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Il freddo si intensifica sulla nostra Penisola e sull’intero Continente Europeo. Bora a 130 kmh a Trieste, con temperatura di -8°C. Neve su tutta l’Emilia Romagna e sul Meridione.

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ROMA: Nelle ultime ore si è ulteriormente accentuata su tutta Italia l’ondata di freddo già manifestatasi da qualche giorno.

A Milano il freddo intenso seguito alla nevicata di ieri ha fatto oggi due vittime.

11180 3 11 - 01 Febbraio 1956: Il freddo si intensificaBufere di neve hanno imperversato per tutta la giornata sulle catene montuose del Lago Maggiore.

Nelle vallate il nevischio, gelandosi al suolo, ha trasformato le strade in piste ghiacciate; la temperatura ha raggiunto la punta minima di -12°C sul Bavarone, mentre a Luino il termometro segnava -3°C.

I corsi d’acqua sono gelati oltre gli 800 metri di altezza.

In provincia di Vercelli il termometro la scorsa notte ha raggiunto una temperatura minima di -10°C, e durante l’intera mattinata si è mantenuto sui -4°C.

A Biella le strade sono ricoperte da un insidiosissimo strato di ghiaccio. Moltissimi gli incidenti.
La temperatura è particolarmente rigida in provincia di Bolzano.

Nell’Alto Adige sono state registrate temperature di -19°C al Passo Resia, di -16°C a Dobbiaco, -17°C a Brunico, – 15°C al Passo Giovo, -16°C al Monte Elmo.

A Cortina il freddo durante la notte ha raggiunto la temperatura minima dell’inverno, con -14°C. Nella Val Lagarina, intanto, fioriscono le violette.
Il singolare fenomeno è stato accertato nei pressi del Monte Albano, dove anche i carpini hanno messo le gemme. E’ da notare, però, che la zona gode di un clima particolarmente mite.

Il ciclone di bora che insiste sul territorio di Trieste da Lunedì 30 Gennaio, è ulteriormente aumentato di intensità, mentre la temperatura, in mattinata, è scesa fino a -8°C.
Raffiche fino a 130 kmh continuano a spazzare le strade ed il Golfo, ostacolando seriamente il traffico pedonale. Numerosi passanti sono stati travolti dalle violente folate di bora, ed hanno dovuto ricorrere alle cure ospedaliere.

Sull’Altopiano Carsico la temperatura, che, nelle prime ore di stamani si aggirava attorno ai -12°C, si mantiene sui -9°C.

A Venezia il termometro è sceso questa mattina fino a circa -6°C, con forti raffiche di bora che hanno raggiunto i 98 kmh.
Mille spalatori sono impegnati a liberare le calli dalla neve caduta ieri.
Il cielo è tornato sereno e splende un magnifico sole. Si prevede, però, un ulteriore abbassamento della temperatura.

La nevicata di fine gennaio ha sepolto l’Emilia sotto un manto di neve di spessore variabile dai 4-5 cm della Romagna, fino al mezzo metro della Montagna Modenese.

Nella zona occidentale della Regione la neve ha terminato di cadere alle 5 di stamani.
A Ravenna, Forlì e Rimini qualche fiocco è ancora nell’aria.

A Bologna città la neve è alta 22 cm, e l’intenso freddo di questa notte ha formato su tutte le strade un insidioso crostone di ghiaccio.

I treni funzionano regolarmente, ma quelli provenienti da Nord sono arrivati a Bologna con ritardi di mezz’ora.

Tutti i passi delle statali appenniniche sono regolarmente aperti, si transita con catene montate.

A Modena sono caduti 30 cm di neve, sul Monte Gomito la neve è alta 150 cm, al Passo delle Radici 75 cm.

A Reggio Emilia sono al lavoro 450 spalatori.

Il Passo del Cerreto è aperto al transito, ma con catene.

A Forlì si hanno 10 cm di neve, e sulle colline circostanti circa 15 cm.
La strada del Passo del Muraglione è chiusa sul versante toscano.

E’ nevicato anche a Marina di Ravenna, fatto, questo, abbastanza raro.
In Toscana si è acuito il vento gelido che soffia da nord est.

La temperatura è scesa fino a-4°C , in serata, a Livorno, valore che, a detta dei vecchi lupi di mare, non si toccava da molti anni.

Sui monti e sulle colline circostanti Carrara è caduta abbondantemente la neve.

Nell’Alto Molise, nell’Alto Sangro, nella zona del Gran Sasso e sul Parco Nazionale d’Abruzzo, il termometro è sceso su valori attorno ai -5°C.

Al di sopra dei mille metri di altezza, il manto nevoso ha superato il metro di spessore.
Nei centri di Rivisondoli, Capracotta e Roccaraso, la neve ha raggiunto i 45 cm di altezza. Gli spazzaneve sono all’opera da stamani per aprire i valichi.

Sulla costa adriatica piove incessantemente da due giorni, e la temperatura si è fatta rigida, scendendo talora anche sotto lo zero.

Pioggia e grandine cadono ininterrottamente su Napoli e sulla provincia da stanotte.

Una violenta libecciata ha impedito la navigazione sul Golfo.

La situazione meteorologica

Al suolo, prosegue incontrastato il dominio anticiclonico scandinavo, con una cellula di 1045 hPa, che si ricollega ad un’altra di 1040 hPa centrata a sud est della Penisola di Kara, e quindi si estende verso ovest raggiungendo le Isole Britanniche.

Il fronte freddo, ieri sulla Finlandia, si estende oggi dalla Danimarca alla Bielorussia.

Sul Mediterraneo centrale la depressione situata sulla Grecia, si collega ad un minimo centrato sulla Sardegna, di 996 hPa, permettendo così l’afflusso di aria molto fredda sull’Italia.


Tale afflusso è provocato da venti molto forti da nord est sulla nostra Penisola, dovuti al divario barico elevato tra la Sardegna e l’Europa Centrale.

Il fronte dell’irruzione artica si estende, stamani, dal Portogallo, al Nord Africa, per arrivare a sud della Sicilia.

A 500 hPa, la cellula anticiclonica scandinava blocca completamente il flusso occidentale atlantico, che si spinge, poi, verso il Polo, passando attraverso l’Islanda (a Reikyavik la temperatura è mite, con circa +5°C).

Dalla parte opposta è intenso il flusso freddo diretto verso l’Europa, pilotato da una depressione sulla Russia.

Una seconda, profonda depressione di 5160 gpm è situata tra Francia e Svizzera, attivando un debole sud ovest sulla nostra Penisola.
La temperatura misura un eccezionale minimo di -42°C su Parigi, a quell’altezza dal suolo.

Successivamente, il minimo si posta all’altezza della Costa Azzurra, sempre con valori geopotenziali inferiori ai 5160 gpm.

Correnti in quota meridionali sono attivate, così, sulla nostra Penisola.

Continua…

Pubblicato da Marco Rossi

Tags: anomaliefreddoinvernoneveondata di freddorecordreportage febbraio 1956
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Giovanni Martini

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