E’ appena uscito un lungo articolo sul periodico tedesco “Der Spiegel”, che illustra alcuni dei principali dibattiti scientifici del 2013.
Tra questi, molto importante, è presente anche il “problema del riscaldamento mancante”.
Negli ultimi 16 anni, infatti, sono notevolmente incrementate le emissioni di gas – serra, tra cui CO2 (che ha superato per la prima volta la concentrazione di 400 parti per milione), ma anche di metano, ed altri gas ad effetto simile.
Eppure, le temperature globali da oltre 16 anni non crescono, anzi, si intravede una lieve tendenza alla diminuzione.
Le cause di questo mancato riscaldamento possono essere molteplici, e non del tutto chiare, come cambiamenti nella circolazione oceanica, la presenza di aerosol in atmosfera, l’indebolimento dell’attività solare, ecc.
Si comincia quindi a delineare un nuovo atteggiamento più prudente da parte dei sostenitori del Global Warming, nel quale i fattori naturali determinanti del clima terrestre, cominciano ad avere una maggiore importanza rispetto a prima, quando l’unico elemento perturbante di un clima in perfetto equilibrio era l’intervento umano.
Non si spiegherebbe altrimenti, il blocco dell’aumento termico terrestre, come mostra l’andamento delle temperature globali degli ultimi anni, riportato nel grafico qui sotto, in cui si nota chiaramento un calo delle temperature globali dal 2005 ad oggi, ed in particolare a partire dal 2010.